Negli ultimi tempi è sempre più in voga la dieta “low-carb” ovvero a ridotto contenuto di carboidrati, a favore di un maggiore apporto di proteine e/o grassi. Ma qual è l’impatto di questa marcata restrizione sull’organismo
Uno studio recentemente pubblicato su The Lancet ha esaminato l’associazione tra consumo di carboidrati e rischio di mortalità in un campione di 15mila adulti, in un tempo medio di 25 anni. I ricercatori hanno concluso che le diete con un contenuto di carboidrati troppo basso (inferiore al 40% delle kcal totali) e quelle con un contenuto di carboidrati troppo altro (più del 70%) erano associate ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche e quindi ad un maggior rischio di mortalità. Rilevante risultava il modo in cui i carboidrati venivano sostituiti, ovvero se con proteine e grassi di origine animale oppure di origine vegetale: in questo ultimo caso il rischio di mortalità sembrava invece diminuito.
La prima cosa che si nota quando si intraprende una dieta a basso contenuto di carboidrati è la repentina perdita di peso, ma attenzione… questa perdita è di gran lunga imputabile ai liquidi, e non alla massa grassa! Infatti i carboidrati sono immagazzinati nel nostro corpo sotto forma di glicogeno che a sua volta lega più molecole di acqua. Quindi l’utilizzo di 1 g di glicogeno come fonte energetica a seguito di una dieta a ridotto contenuto di carboidrati, comporta una perdita di acqua nell’ordine di circa 3 g.
I carboidrati rappresentano la prima fonte energetica dell’organismo, fondamentali anche per il metabolismo di proteine e lipidi. Quando vengono fortemente ridotti il nostro organismo produce come fonte alternativa di energia i corpi chetonici che entrano in circolo e si accumulano, creando alla lunga effetti collaterali quali alito cattivo, stanchezza, debolezza, vertigini, insonnia e nausea. La conseguenza, per chi pratica attività sportiva, è una netta riduzione della performance atletica.
I carboidrati sono la base per la produzione di serotonina, neuro-trasmettitore della tranquillità che ha un ruolo importante nel controllo dell’assunzione di cibo.
FONTI:
- “Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis” – The Lancet
- Linee Guida per una Sana Alimentazione – CREA, Revisione 2018.