Il carciofo è un antico, prezioso, prodotto della natura, mangiato comunemente sin dal tempo degli Egizi. Ortaggio tipico delle aree del Mediterraneo, continuò a essere apprezzato all’epoca dei Romani. Mammole romane, violetti di Toscana, spinosi di Liguria sono le varietà più diffuse. Fra marzo e aprile i carciofi sono in piena produzione. La pianta del carciofo ha un fusto eretto che può raggiungere un metro d’altezza, i frutti possono essere con spine, senza spine e di piccolo formato. Un buon carciofo deve avere le seguenti caratteristiche: punta chiusa, foglie esterne di colore verde scuro, interne tenere, assenza di peluria, gambo tenero e senza ammaccature.
Consigli per l’acquisto e la conservazione
I carciofi devono essere sodi e senza macchie. Preferite gli esemplari più piccoli con le punte ben chiuse. Il gambo deve essere duro e senza parti molli o ingiallite.
Se il gambo è lungo ed ha ancora delle foglie attaccate, controllate che siano fresche. Se sono molto freschi ed hanno il gambo lungo potete conservarli immersi nell’acqua. In frigo, dovete togliere le foglie esterne più dure e il gambo; lavateli e asciugateli bene, metteteli in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni. Potete anche congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua acidulata con succo di limone, lasciateli raffreddare e sistemateli in contenitori rigidi.
Caratteristiche nutrizionali
Il carciofo è un alimento tonico e digestivo, contiene molto ferro, è molto ricco di fibre e di minerali, mentre è relativamente basso il contenuto di sodio (22 kcal / 100 g). Non molto ricco di vitamine, solamente un po’ di A e C, può essere mangiato da tutti e a tutte le età perché facilmente digeribile.
La Cinarina contenuta nel carciofo in una buona quantità è risultata avere un importante ruolo nell’abbassare il livello del colesterolo.
Per trarre beneficio di queste straordinarie qualità curative, bisognerebbe assumere una quantità di carciofo fresco pari a 100-300 g al dì per un periodo abbastanza prolungato. Il consumo è sconsigliato nel periodo dell’allattamento perché ostacola la produzione del latte.